Ninfa dormiente
di Ilaria Tuti, Longanesi

Ninfa dormiente
di Ilaria Tuti, Longanesi

Ninfa dormiente

di Ilaria Tuti, edizioni Longanesi

Ninfa dormiente Ilaria Tuti Longanesi letturedikatja.com

Recensione

Ormai è assodato che sono e resterò una fan di Ilaria Tuti. L’autrice si è ripresentata al suo pubblico di lettori con una nuova ed intricata indagine condotta dal commissario Teresa Battaglia. Per chi, come me, ha letto Fiori sopra l’inferno (recensione>>) conosce bene l’intensità e il peso di questo personaggio. Ilaria Tuti con Ninfa dormiente, edito dalla Longanesi, ha dedicato gran parte del libro a lei, a Teresa e al suo dramma personale.

Da tempo il commissario Teresa Battaglia è alle prese con una malattia degenerativa che limita pesantemente la sua vita. Teresa affronta ogni giorno a testa alta con la consapevolezza che presto sarà costretta a lasciare il proprio lavoro, ma fino a quel giorno non sprecherà un attimo a autocommiserarsi.

Con queste premesse inizia una storia, un’indagine che coinvolge in prima persona non solo il commissario Battaglia, ma anche il suo aiuto Massimo, in una intricata vicenda le cui radici affondano nel lontano aprile del 1945.

Tutto inizia con la macabra scoperta di un quadro intitolato Ninfa dormiente, ritratta è una giovane fanciulla e per la sua realizzazione è stato utilizzato del sangue umano. L’artista che l’ha dipinto non è in grado di aiutarli, sono più di cinquant’anni che si rifiuta di parlare e vive in uno stato di totale isolamento.

Tocca al commissario dipanare il mistero che aleggia intorno alla figura della Ninfa dormiente. Cosa rappresenta? E perché il quadro è stato dipinto con sangue umano?

Circostanze alquanto inquietanti che aprono crepe profonde in una comunità di montagna, isolata, chiusa, restia a contatti esterni e custode di antiche tradizioni. Un forte inespugnabile, che limita di molto le indagini di un caso molto complicato e intricato.

E nel mentre sia Massimo che Teresa devono affrontare diversi problemi personali. Nel primo libro della Tuti, Fiori sopra l’inferno, la malattia del commissario non era così centrale, mentre qui in Ninfa dormiente, l’autrice le dedica pagine intense in cui esprime le difficoltà e le prospettive di una vita che si sta lentamente e inesorabilmente spegnendo.

Un black out totale sul passato, sulla memoria.

E Teresa consapevole del suo decadimento custodisce gelosamente il suo taccuino dove annota pensieri, connessioni, ricordi per non perdere il filo che la lega alla vita e al suo lavoro. Perchè nessuno è a conoscenza del suo stato, e quella che Teresa sta affrontando è una guerra persa, silenziosa, solitaria, contro un male che debilita la mente, ma anche l’anima e il corpo.

Le indagini seppur intriganti non riescono a distogliere l’attenzione sulle vicende personali di Teresa e Massimo, sono loro i veri protagonisti, il nodo centrale su cui tutto ruota. Massimo deve fare i conti con un passato che lo sta logorando, i sensi di colpa e una ex fidanzata incinta non fanno altro che peggiorare la situazione. Si trova ad un bivio, lasciarsi tutto alle spalle e rifarsi una vita, o affogare nel dolore e chiudersi all’amore.

La scelta diventa ancora più difficile man mano che si avvicinano alla soluzione del caso. Un caso che fin dall’inizio li ha portati a non vivere il presente, ma bensì il passato, ripercorrendo la guerra, gli orrori e i rancori di una comunità che ha difeso strenuamente usi e costumi, e il quadro della fanciulla cela antichi segreti, inconfessabili, fino a quando…

Ilaria Tuti ha cercato di ripercorrere con Ninfa dormiente l’onda emotiva di Fiori sopra l’inferno, ma si è rilevata una scelta ardua, difficile. Il suo romanzo d’esordio era pressochè perfetto. Originale, accattivante, estremamente coinvolgente dal punto di vista emotivo. Mentre in Ninfa dormiente il ritmo risulta allentato, la tensione narrativa meno incisiva, con lunghe pause, una lettura nel complesso più lenta che concede ampi respiri sottolineando le figure dei due protagonisti Teresa e Massimo.

Sicuramente una scelta mirata dell’autrice e io capisco questa sua inversione di tendenza e non la condanno, a suo modo questo libro mi è piaciuto molto perché ha sottolineato l’essenza di due personaggi che ho imparato ad amare ed apprezzare nel suo primo romanzo. Anzi speravo in una serie dedicata alle indagini del commissario Battaglia, e mi auguro che Ilaria Tuti trovi la maniera per tenerla con noi lettori ancora per lungo tempo.

Nell’insieme Ninfa dormiente mi ha soddisfatto, mi ha letteralmente tenuta incollata alle sue pagine. Lo consiglio perchè ogni riga cela un profondo lavoro di ricerca, per l’ambientazione suggestiva e per le atmosfere, e infine per la prosa, ma soprattutto perché è impossibile resistere a storie che affondano in un passato oscuro e pieno di segreti.

Detto questo, Ilaria Tuti resta e resterà una delle mie autrici preferite.

Se questo articolo è stato di vostro gradimento vi consiglio anche Fiori sopra l’inferno della stessa autrice, recensione >>

Scheda dell’editore

Ninfa dormiente Ilaria Tuti Longanesi letturedikatja.com

Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma.

Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno.

Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.

Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

L’autrice

Ninfa dormiente Ilaria Tuti Longanesi letturedikatja.com

Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Da ragazzina voleva fare la fotografa, ma ha studiato Economia. Ama
il mare, ma vive in montagna. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il
suo romanzo d’esordio, Fiori sopra l’inferno (Longanesi 2018), è stato un vero e proprio caso editoriale in Italia e all’estero, selezionato come Crime Book of the Month dal Times nel marzo 2019. Tra i punti di forza, un’ambientazione suggestiva e inquietante, uno stile fresco e maturo allo stesso tempo, un meccanismo narrativo impeccabile e una protagonista, Teresa Battaglia, da subito indimenticabile.

La stampa

Con la sua protagonista, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi.
Donato Carrisi, Corriere della Sera

Ilaria Tuti sa conquistare e mantenere alta l’attenzione dei lettori.
Claudia Morgoglione, Robinson – La Repubblica

Il primo romanzo di Ilaria Tuti, Fiori sopra l’inferno, è un thriller. Ma racconta, attraverso il mistero e la morte, la vita.
Antonella Lattanzi, Vanity Fair

Un thriller che entra nelle pieghe dell’animo, e ci fa scoprire un’autrice da seguire attentamente.
Marta Cervino, Marie Claire

Una vicenda piena di colpi di scena con una scrittura tesa, rapida e che sa sfruttare l’ambientazione a dovere: le montagne, la natura primitiva, il bosco.
Alberto Grandi, Wired.it

Tuti conferma se non supera il suo stesso talento nell’ordire storie che tengono incollato il lettore non solo per il loro andamento da giallo classico ma anche per la commistione sapiente di tanti ingredienti, dalla ricostruzione storica all’indagine antropologica, passando anche per un distillatissimo misticismo.
Paolo Armelli, Wired.it

Una protagonista “normale” che indaga tra le violenze sepolte nel tempo. Un ritratto dipinto col sangue, un caso che sposta le indagini nel passato e intreccia i riti legati a terra e natura.
Giulia Calligaro, Io Donna

Ilaria Tuti, davvero un gran talento da narratrice e con “Ninfa dormiente” è destinata a superare il successo di “Fiori sopra l’inferno”, il suo libro d’esordio. In questo thriller ci sono tante cose. Non solo il buio del Male, ma anche il nostro passato, i personaggi, i luoghi. Scopriteli.
Fabrizio D’Esposito, il Fatto Quotidiano

Un romanzo rosso di sangue e nero di passione, ma ciò che, alla fine, emerge su tutto è la diade madre-figlio. E il potere, qui salvifico, della madre.
Alessandra Milanese, L’Arena

“Ninfa dormiente” è all’altezza del suo romanzo d’esordio, acclamato perfino dal Times.
Nicoletta Sipos, Chi

Con “Ninfa dormiente” Ilaria Tuti si conferma una delle voci più singolari del thriller europeo scegliendo un’originale ambientazione come quella della Val Resia ma anche una protagonista sui generis come Teresa Battaglia.
Luca Crovi, il Giornale

 

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